alcune società attivavano servizi telefonici a pagamento all’insaputa dei loro clienti. Sul caso indaga anche l’AGCOM. 

Una sorta di algoritmo che consentiva di poter attivare dei servizi telefonici a pagamento all’insaputa dei clienti, che si ritrovavano in seguito a scoprire per sbaglio di stare pagando per dei servizi non richiesti. Un business molto redditizio, considerato che il Gip di Milano Patrizia Nobili ha quantificato, fino alla data del novembre 2018, circa 21,2 milioni di euro di proventi da questa attività illecita.

Le accuse in questo caso sono rivolte a Brightmobi e Yoom, due società che si occupano di produrre contenuti per il web e che utilizzavano la piattaforma Pure Bros come tramite per attivare questi servizi illeciti. E a scoprire questo sistema, o meglio, ad aiutare le forze dell’ordine a conoscerlo, sono stati due informatici italiani che lavoravano presso queste aziende.

AGCOM ha avviato nel 2020 un’ istruttoria : nel mirino Wind, Tim e Vodafone

Si tratta di un’indagine che potrebbe contribuire a scoperchiare un vero e proprio vaso di pandora.